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Categoria: Salute

Pubblicato il: 01 Feb, 2022

ROTTURA DEL TENDINE DI ACHILLE: CAUSE, TRATTAMENTI E PREVENZIONE

“Come se qualcuno ti lanciasse un sasso sul polpaccio o come un elastico che si rompe in modo improvviso e violento”. Queste sono le sensazioni descritte da chi si rompe il tendine d’Achille.

Il tendine d’Achille è una formazione nastriforme tenace ed elastica che ha la funzione di favorire la fase di spinta del passo in virtù di una flessione plantare del piede. In pratica è il tendine che ci permette di camminare sulle punte, tanto che una delle valutazioni più tipiche per verificare in un paziente l’effettiva lesione del tendine di Achille è chiedergli di alzarsi sulle punte dei piedi. Se il tendine è lesionato il paziente non riesce a effettuare questa semplice operazione.

MA QUALI SONO LE CAUSE DELLA ROTTURA DEL TENDINE D’ACHILLE?

Generalmente un tendine d’Achille in condizioni di normalità non si rompe. La lesione solitamente è espressione di una predisposizione biomeccanica, come ad esempio i vari gradi di piede cavo, varo-supinato. In sostanza deve preesistere una tensione anomala della loggia flessoria della gamba e quasi sempre la genesi è degenerativa, ovvero legata a condizioni di “over-use” funzionale.
La causa può essere anche di origine traumatica, quando la lesione è provocata da un improvviso aumento della quantità di stress sul tendine di Achille, come ad esempio quando si cade o si infila il piede in una buca.  In genere la rottura del tendine di Achille si verifica più spesso in chi pratica sport, soprattutto caratterizzati da corse, salti e scatti come calcio, basket e tennis.

TRATTAMENTO CHIRUGICO

In caso di rottura completa del tendine d’Achilla, il trattamento chirurgico è l’unica soluzione possibile. Il tendine lacerato viene ricucito e – in caso di grave perdita di tessuto dei monconi – si può ricorrere anche a plastiche di ribaltamento tendineo.  Se la rottura è parziale e il paziente è in età avanzata, si può optare anche per il posizionamento di un gesso o di un tutore che mantenga il tallone sollevato per favorire la rimarginazione del tendine lesionato.

In qualunque caso la riabilitazione è fondamentale. Dopo l’intervento chirurgico servono circa 45 giorni di scarico, a seguito dei quali si inizia un ciclo di riabilitazione per il ripristino del range articolare della caviglia e successivamente un recupero graduale del carico che si normalizza verso il terzo mese. Dal terzo mese in poi si possono intensificare le sedute di ginnastica per recuperare il tono muscolare delle gambe. Per tornare alle attività quotidiane in genere sono necessari 4-6 mesi.

SI PUÒ PREVENIRE LA ROTTURA DEL TENDINE DI ACHILLE?

Considerando che nella maggior parte dei casi la rottura ha una causa degenerativa, di “over-use” funzionale, è possibile mettere in atto alcuni comportamenti che aiutano a prevenire una rottura del tendine di Achille:

  • Stretching: attività fondamentale! Allungare i muscoli del polpaccio e il tendine di Achille è indispensabile per evitare traumi.
  • Seduta di scarico: dopo allenamenti o gare particolarmente intense, non rinunciare mai a una seduta di scarico che coinvolga sport a basso impatto come camminare, nuotare o andare in bicicletta.
  • Scarpe: indossare sempre calzature adeguate sia per lo sport praticato che per la conformazione fisica e del piede.
  • Incremento graduale: molte delle lesioni al tendine di Achille si verificano proprio quando si aumenta bruscamente l’intensità (durata e/o frequenza) degli allenamenti, che deve essere sempre incrementata gradualmente e possibilmente con l’ausilio di un preparatore esperto.
  • Solette: l’utilizzo di solette protettive e ammortizzanti come Noene aiuta il corpo a ridurre i microtraumi e le vibrazioni che arrivano dall’impatto costante con il terreno, prevendo possibili infortuni.